Ho scritto un libro, e ora?

Consigli, Scrittura

Questa è una delle domande più ricorrenti nei miei dm su Instagram: mettiamo che sei riuscitə a navigare le acque del worldbuilding, della creazione di personaggi credibili, della scrittura di descrizioni non troppo pesanti ma nutrite abbastanza per dare una mano allə lettorə, della costruzione di una trama con un senso logico e molto altro: e ora, che si fa?

Prima di tutto ti assicuri che il testo non sia una prima bozza: lo revisioni cercando incongruenze ed errori, magari lo fai dopo averlo fatto leggere a qualche beta reader.

Ora che hai la tua opera in mano puoi dire con certezza che il target sia quello giusto? Che il linguaggio che hai usato funziona? Che la persona, la focalizzazione e il tempo verbale usati sono quelli migliori per raccontare la tua storia? (Queste domande puoi fartele in qualsiasi fase della scrittura, anche e soprattutto prima di cominciare, ma se non ti è capitato di pensarci, puoi farlo anche dopo la fine della prima bozza.)

Adesso che hai davvero controllato il controllabile potrebbe essere finalmente giunto il momento di parlare di pubblicazione.

Ci sono due tipi di pubblicazione, entrambi validi ed entrambi con i loro pro e contro e modi per accedervi. Vediamoli assieme:

1) LA PUBBLICAZIONE IN SELF, O AUTOPUBBLICAZIONE

La pubblicazione in self è stata per molto tempo relegata a un ruolo secondario, spesso ritenuta di minore qualità rispetto a quella tradizionale, ma posso assicurarti, dopo aver letto diversi romanzi autopubblicati, che non è così. Se pensi che autopubblicare sia semplice quanto scrivere una prima bozza e caricarla su Amazon, è giunto il momento di cambiare mentalità.

Per pubblicare un prodotto di qualità è necessario per l’autorə investire in professionistə che possano aiutarlə a rendere il manoscritto adeguato alla pubblicazione: parlo di editor e correttorə di bozze, graficə che possano occuparsi di impaginare il libro e creare una copertina accattivante, persone che possano scrivere una quarta di copertina adatta che invogli il lettore ad acquistare proprio quel libro nella marea di libri pubblicati ogni giorno.

“Ma Giulia, io non posso investire in così tantə professionistə.”

Eh, manco io. Se ti consola, so di autorə autopubblicatə che riescono a fare molte di queste cose da solə dopo aver imparato tali competenze da autodidatta. So anche, però, che spesso l’entusiasmo di poter vedere il tuo libro pubblicato in qualsiasi modo sorpassa la voglia di fare tutte queste cose noiose e che spesso richiedono molto tempo. Quindi va bene schiaffare il proprio manoscritto su Amazon e sperare per il meglio?

BZZZ! OVVIAMENTE NO!

Davvero non vuoi dare la migliore possibilità alla tua creatura, il manoscritto su cui hai speso mesi, se non anni, della tua vita? Davvero ti accontenteresti di una copertina brutta o mediocre che non attirerebbe nessunə e di un testo pieno zeppo di refusi e incongruenze? E davvero ti aspetti da unə lettore che passi sopra tutto ciò e che comunque decida di leggere ciò che hai scritto, investendo il suo tempo prezioso in un prodotto che tu non hai voluto curare fino in fondo?

Ripetiamolo assieme: l’autopubblicazione è una cosa seria; se stai cercando una scorciatoia, questa non lo è. E ora che ti ho fatto la ramanzina passiamo ai

PRO E CONTRO DELL’AUTOPUBBLICAZIONE:

PRO:

Hai il controllo creativo (e non solo creativo) completo sulla tua creatura, che decida di fare tu tutto oppure che ti appoggi a professionistə.

La percentuale di guadagno è più alta rispetto all’editoria tradizionale.

Puoi decidere di modificare l’edizione in qualsiasi momento a tuo piacimento o di ritirare il libro se non vuoi che venga più letto, cosa che non puoi fare se sei legatə a un contratto con un’editore.

CONTRO:

Hai spese che nell’editoria tradizionale non avresti.

Se cerchi un modo per pubblicare che ti dia un certo prestigio, purtroppo questa potrebbe non essere la strada migliore visto che spesso, specialmente da chi non è del settore, è considerato un metodo “di seconda classe”, anche per via della quantità di manoscritti pubblicati negli anni senza cognizione di causa. La reputazione dell’autopubblicazione, in ogni caso, mi sembra in ascesa.

2) LA PUBBLICAZIONE TRADIZIONALE

Con questo termine si indica una pubblicazione con casa editrice, che sia piccola, media o grande poco importa (basta che non sia una ce a pagamento!).

Esistono due modi principali per farsi notare e quindi pubblicare da una casa editrice tradizionale: il primo è affidarsi a un’agenzia letteraria; le agenzie di solito hanno case editrici con le quali collaborano e delle quali conoscono bene la linea editoriale. In poche parole un’agente sa bene quali ce possono essere interessate a un testo come il tuo e non sparano nel mucchio; inoltre possono aiutarti a negoziare contratti e anticipi migliori. Gli agenti letterari solitamente chiedono il 15-20% di ciò che guadagni tu dall’anticipo e dalla vendita delle copie. Per avere un’idea di qualche agenzia puoi partire da qui, l’Associazione degli Agenti Letterari Italiani. Non tutte le agenzie che contano fanno parte dell’associazione, ma è un buon punto di partenza per familiarizzare e fare qualche ricerca.

Il secondo modo è proporre il manoscritto direttamente alle case editrici; hai la tentazione di mandare il tuo lavoro a tutte le case editrici che conosci?

BZZZZ! NON SI FA!

Sparare nel mucchio non ti porterà mai a buoni risultati. Parti con una ricerca approfondita delle case editrici che pubblicano romanzi simili per genere, target e tematiche a ciò che hai scritto: studia per bene, insomma, la loro linea editoriale (se hai scritto un romanzo rosa young adult non è proprio una mossa intelligente mandarlo a Il Saggiatore, per dire: sprechi il tuo tempo e quello delle persone che riceveranno la mail); poi controlla che accettino l’invio spontaneo di manoscritti e segui alla lettera le istruzioni (a nessunə piace chi fa di testa propria e ti manda, per esempio, il manoscritto intero invece delle prime dieci cartelle richieste).

PRO E CONTRO DELL’EDITORIA TRADIZIONALE

PRO:

Nel momento in cui riesci a farti considerare da un editore tradizionale, non devi preoccuparti di pagare tu l’editing, la commissione di copertina, la grafica, eccetera.

L’editoria tradizionale continua a essere più prestigiosa e accettata dal punto di vista sociale.

CONTRO:

In percentuale, i guadagni sono ridotti rispetto all’autopubblicazione.

Spesso non puoi scegliere il titolo o la copertina e in generale non sei tu in controllo.

Può essere difficile farsi notare e pubblicare, specialmente se sei esordiente.

MA QUINDI? COSA SCELGO?

Non esiste una strada unica per la pubblicazione; so di autorə che hanno scelto l’autopubblicazione per qualche progetto e l’editoria tradizionale per altri, per esempio. In generale ti consiglierei di informarti meglio (questo articolo è solo la punta dell’iceberg!) e di scegliere in modo consapevole ciò che è meglio per te e per la tua carriera.

In bocca al lupo e buon lavoro!

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